Le protuberanze solari sono emesse dalla cromosfera, un sottile anello di plasma spesso poco più di 2000 Km. che circonda la fotosfera, la "superficie visibile" del Sole. La cromosfera è invisibile se si osserva il Sole al telescopio, sia in proiezione (metodo sicuro al 100%) sia con i filtri adatti (attenzione comunque alla loro manutenzione) in quanto la sua emissione è completamente sovrastata da tutta la luce proveniente dalla fotosfera sottostante, che emette di fatto la quasi totalità della luce visibile (nel senso di luce bianca). Per poter osservare la cromosfera bisogna trovarsi nel pieno di un'eclisse totale di Sole, cosa che non accade molto spesso a casa nostra, quindi  la si deve andare a cercare nei punti della Terra dove la si può osservare, una faccenda costosa e poco pratica. Ecco perché per vedere le protuberanze cromosferiche, che poi si estendono verso la corona anche per centinaia di migliaia di Km, occorre un telescopio particolare, che permette di vedere la luce emessa dalla cromosfera in una banda molto stretta, centrata intorno ad una particolare frequenza (detta H-Alfa), filtrando ed eliminando nel contempo la quasi totalità della luce visibile proveniente dalla fotosfera. Il Sole (e quindi le protuberanze, quando ci sono) visto in H-Alfa appare rosso perché la frequenza in cui si osserva corrisponde alla regione rossa dello spettro elettromagnetico. Esistono telescopi H-Alfa amatoriali che hanno un prezzo abbastanza ragionevole (come il Coronado PST 40/400 che usiamo nel nostro Osservatorio) ed altri molto più costosi. Quello che fa salire il prezzo anche vertiginosamente è la cosiddetta larghezza della banda passante, cioè la capacità che ha lo strumento di filtrare il più possibile l'emissione fotosferica "lasciando passare" solo la frequenza desiderata, o quasi. Non esistono filtri a banda passante zero, che teoricamente permetterebbe di osservare l'emissione veramente monocromatica, ma ne esistono con banda passante molto stretta, che di fatto toglie quasi del tutto la componente "parassita" della luce visibile.

Mario Gatti, Responsabile di Solarspots.net

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